Quando si guarda alla storia e alla cronaca attraverso la lente dell’astrologia, si capisce perché gli astrologi soffrano invariabilmente tutti della tipica frustrazione da “sindrome di Cassandra”.
Prendiamo, ad esempio, questo nostro momento storico (ma guarda!). Qualunque astrologo si sia preso la pena di studiare i cicli planetari in relazione agli allineamenti di questi anni, vi direbbe:
1) che stiamo andando incontro ad almeno 5 o 6 anni di cambiamenti epocali, che investiranno soprattutto il settore dei rapporti tra il singolo e le strutture di potere (le 7 quadrature tra Urano in Ariete e Plutone in Capricorno che si formeranno tra il 2012 e il 2015);
2) che questi cambiamenti sono strettamente legati a problematiche e tematiche nate a metà degli anni ’60 (gli anni della congiunzione di Urano e Plutone in Vergine – vedi, il Sessantotto, i movimenti a difesa dei diritti civili, il femminismo e i movimenti a favore dei diritti delle donne, la filosofie e le tattiche di disobbedienza civile non violenta, la nascita di movimenti ambientalisti e ecologisti, l’esplosione della tecnologia moderna, il Concilio Vaticano II, ecc.); e
3) che cambiamenti in linea con queste energie hanno già fatto una loro prima apparizione tra il 1988 e il 1989 (gli anni della semiquadratura tra Urano e Plutone – vedi, la caduta del muro di Berlino e il crollo dell’impero sovietico).
Niente male poter avere in anticipo informazioni di questo tipo! Se fossi al potere e fossi anche intelligente ne terrei conto. E invece, più il tempo passa e più il nostro astrologo comincia a notare il verificarsi di eventi che rispecchiano un livello sempre crescente di frustrazione e tensione sociale.
Questo nostro studioso degli astri sa che le quadrature (soprattutto quando sono all’interno di un quadrato a T, come in questo caso) possono caricarsi a lungo di un’energia che, se non viene riconosciuta e rilasciata a intermittenza, può diventare estremamente esplosiva e distruttiva quando l’aspetto diverrà esatto. E in questo nostro caso l’energia esplosiva e distruttiva andrà a convogliarsi tramite Pluto on Capricorn.
If I were a Capricorn, I would begin to worry. I would start to introduce gradual changes in line with the new spirit of the times, instead of clubbing the students protesting against the Gelmini decree because, yes they are concerned about the future.
But Capricorn is blind and deaf. Why?
Usually you can tell it's numb, anaffective, rigid, hyper-rationality, ruthless, barricaded ... but not blind to reality, especially when its survival is at stake (in which case you decide to use Uranus, since which is the second governor).
I went to re-read what he said Lisa Morpurgo in The nature of the signs (TEA) about the steps of Pluto in this sign:
" Capricorn is a kind of gap in the sequence of three signs and Neptunian , even seasonally, the duty of stopping the germination process, to stop time in evolution, or rather slow down the process. Pluto here accounts for the determination of the sign and enhances their ambitions, but in a sense, rationality seem dull, as if its role were to block regardless of any logic.
The last stay of Pluto in Capricorn is from 1763 to 1777, overtime and historical movements that are preparing seem invisible to those in power . Blind are Louis XV and Louis XVI in front of what is happening in France, England is blind and deaf to the growing discontent of the American colonies. The defense to the bitter end of the status quo is perhaps the most striking feature of the period and simultaneously created characters of great ambition and toughness, as Napoleon Bonaparte. "
Poor Capricorn, blinded and taken hostage by the god of the underworld! The myth tells us that among the gods, Hermes is entitled only to descend into the realm of Hades and then return to earth. As a dire che solo l’intelligenza e la capacità di comunicare e di scambiare possono creare un ponte di comprensione tra l’ossessione e la cecità del potere e la realtà della nostra comune condizione umana. Hermes/Mercurio è simbolicamente collegato ai giovani e alla giovinezza – forse, non a caso, sono proprio loro che ora stanno accettando per tutti noi il compito, certo non gradevole, di dialogare con Ade.